cavalcare i trend

L’Importanza Strategica di Cavalcare i Trend sui Social

Nel contesto digitale contemporaneo, i social media rappresentano una piattaforma fondamentale per le imprese che desiderano interagire con il proprio pubblico in modo diretto e immediato. Per massimizzare l’efficacia di tale interazione, è essenziale rimanere aggiornati sulle tendenze emergenti. Per aziende e professionisti, cavalcare le tendenze dei social non è solo una strategia di marketing, ma una necessità per rimanere rilevanti in un mercato in costante evoluzione.
Nel vasto universo dei social media, infatti, i contenuti si alternano con rapidità e saper sfruttare la tendenza del momento è un’abilità irrinunciabile per ogni social media manager e content creator di successo. Da Twitter a TikTok, Instagram a Facebook, ogni piattaforma ha il suo flusso incessante di trend e argomenti popolari che vanno e vengono con una velocità impressionante.

La struttura di un piano editoriale va giocata d’anticipo: un calendario trimestrale può aiutare marketer e social media manager a trovare le date chiave per effettuare campagne performanti.


Il valore dei trend sui social media

I trend sui social media sono spesso un riflesso diretto degli eventi mondiali e delle dinamiche culturali. Seguire queste tendenze permette alle aziende di rimanere rilevanti e di stabilire un legame più profondo con il proprio pubblico.
Ad esempio, durante la pandemia di COVID-19, molte aziende hanno adattato i loro messaggi per riflettere le sfide uniche di quel periodo.
Per sfruttare efficacemente i trend emergenti, è essenziale monitorare e analizzare i dati dei social network. Questo permette di capire quali tendenze indirizzare al proprio pubblico e come adattare i contenuti per massimizzare l’impatto.

 

Rilevanza e visibilità

Cavalcare i trend dimostra che un’azienda è disposta a rinnovare le proprie strategie tenendosi costantemente al passo con i tempi.
Le tendenze dei social network offrono infatti un’opportunità unica di aumentare la visibilità di un marchio. Quando un’azienda sfrutta una tendenza popolare, il suo contenuto ha maggiori probabilità di essere visto e condiviso, raggiungendo così un pubblico più ampio.

 

trend social
trend social

Engagement e interazione

I trend stimolano l’interazione e attirano clienti in cerca di innovazione. Gli utenti dei social network sono più inclini a interagire con contenuti che riflettono argomenti di attualità o meme popolari. Questo engagement è fondamentale per costruire una relazione con il pubblico e aumentare la fedeltà al marchio.

 

Strategie per cavalcare i trend sui social media

Abbiamo già sottolineato l’importanza che i trend su cui puntare siano pertinenti al messaggio trasmesso dal marchio e al pubblico a cui si rivolgono. Ecco alcune strategie per sfruttare correttamente le nuove tendenze e indirizzarle agli utenti desiderati:
1. Monitoraggio dei trend: è consigliabile utilizzare gli opportuni strumenti di monitoraggio dei social media per tenere traccia delle tendenze emergenti. Questo permetterà di identificare correttamente le opportunità per ogni specifico marchio.

2. Creazione di contenuti pertinenti: Una volta identificata una tendenza, i contenuti creati devono rifletterla. Nel mondo dei social, infatti, l’autenticità è fondamentale. I follower noteranno se si sta cercando di sfruttare un trend solo per guadagnare visibilità.

3. Interazione con il pubblico: I trend dei social media offrono un’ottima opportunità per interagire con il pubblico. Partecipare alle discussioni, rispondere ai commenti sono attività che dimostrano come il brand sia attento e coinvolto nei confronti dei suoi clienti.

Attenzione alla Reputazione

Cavalcare le tendenze dei social media può essere un modo efficace per aumentare la visibilità del marchio, coinvolgere il pubblico e rimanere rilevante in un mondo in continua evoluzione. Tuttavia, è importante notare che cavalcare le tendenze deve essere fatto con cautela. Non tutte le tendenze sono adatte a tutti i marchi o profili. Alcune, al contrario, possono essere controproducenti se interpretate nel modo sbagliato. Per questo motivo, è importante farlo in modo autentico e in linea con l’identità di brand. Non bisogna perdere di vista il fatto che i social media sono uno strumento per connettere l’azienda con il pubblico e i trend rappresentano solamente un altro mezzo per giungere al risultato.
È importante, perciò, valutare attentamente se un trend si allinea con i valori e l’immagine del brand prima di decidere di partecipare alla conversazione. Un errore di valutazione potrebbe danneggiare la reputazione online dell’azienda anziché migliorarla.

social trend

Elwood, Un’Opportunità da Sfruttare per il Successo

Cavalcare le tendenze sui social è essenziale per le aziende poiché rappresenta la chiave del successo online in ogni strategia di marketing moderna. Con la giusta strategia e attenzione, è possibile seguire e capitalizzare sui trend, per raggiungere e coinvolgere il proprio pubblico online. Questo permetterà di massimizzare la visibilità, promuovere l’engagement, stimolare l’innovazione e fornire dati preziosi per future campagne. Le aziende che trascurano queste dinamiche rischiano di rimanere indietro in un mondo sempre più connesso e guidato dai social media.
Il nostro staff è sempre a tua disposizione per sturdiare una strategia social efficace: Contattaci subito per avere informazioni!

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Calendario Marketing 2024: Ricorrenze da Non Perdere in Aprile, Maggio e Giugno

La strategia editoriale di un e-commerce prevede campagne mirate studiate appositamente incrociando i dati del proprio target di utenza con ricorrenze specifiche nell’arco dell’anno. Feste Nazionali, Ricorrenze e Giornate Mondiali sono di grande aiuto nel suggerire idee sempre nuove per un marketing efficace.
La struttura di un piano editoriale va giocata d’anticipo: un calendario trimestrale può aiutare marketer e social media manager a trovare le date chiave per effettuare campagne performanti.

Le occasioni più rilevanti dei mesi di aprile, maggio e giugno 2024:

Aprile

1 Aprile:
Pesce d’Aprile – questa data rappresenta sicuramente un giorno perfetto per campagne creative e divertenti.

Pasquetta – la Pasquetta è ormai alle porte. Un’idea originale per promuovere un brand è chiedere alle famiglie e ai gruppi di amici di condividere i momenti felici passati assieme, promuovendo prodotti e servizi in linea con lo spirito di questa giornata di allegria. Ad esempio, si può lanciare un concorso fotografico e invitare i clienti a pubblicare una foto del loro picnic con hashtag dedicato. Le foto più originali vincono premi o sconti.

6 Aprile:

Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace – questa ricorrenza è l’ideale per celebrare lo sport come strumento di sviluppo e pace. Una campagna dal titolo “Lo Sport che Unisce” potrebbe organizzare maratone o tornei locali per promuovere prodotti sportivi e uno stile di vita attivo.

22 Aprile:

Giornata della Terra – ottima occasione per campagne sostenibili ed eco-friendly.

Calendario marketing aprile
festa della mamma marketing

Maggio

1 Maggio:

Festa dei Lavoratori – un momento per celebrare il lavoro e i lavoratori con offerte speciali.

4 Maggio:

May the 4th be with you! – lo Star Wars Day è attesissimo dai fan di tutto il mondo. Un’occasione da non farsi sfuggire, ideale per campagne tematiche, eventi speciali e merchandising.

12 maggio:

Festa della Mamma – la seconda domenica di maggio è dedicata alle Mamme e porta con sé ogni anno un carico di emozioni e ricordi. Oltre a questo, rimane una delle ricorrenze più importanti per il commercio al dettaglio. Le strategie per una campagna marketing efficace sono davvero tante.
Ad esempio, si potrebbe:
creare una pagina dedicata nel proprio e-commerce. Questa sezione speciale dovrebbe contenere prodotti selezionati come regali ideali per la Festa della Mamma.
utilizzare una campagna pubblicitaria emozionale, che celebri il legame madre-figlio e la gratitudine verso la figura materna.
offrire promozioni speciali, sconti e confezioni regalo o lanciare prodotti e varianti in edizione speciale.
dare la possibilità ai clienti di personalizzare i prodotti con messaggi unici ed incisioni.

Giugno


5 Giugno:

Giornata Mondiale dell’Ambiente – un’altra data significativa per promuovere prodotti e servizi ecosostenibili. Si possono offrire sconti e promozioni sull’acquisto di prodotti green, lanciare nuove linee ecocompatibili e creare una vetrina virtuale dedicata solamente a questo genere di articoli.


11 Giugno:

Giornata Nazionale dell’Innovazione: il secondo martedì di giugno è un evento significativo celebrato in Italia. Nel 2024 questa giornata è fissata quindi per l’11 giugno. Durante questa giornata, si promuove la creatività, l’invenzione e l’adozione di nuove idee e tecnologie. È un momento per riflettere sull’importanza dell’innovazione in vari settori, dall’economia alla scienza, e per ispirare nuove soluzioni e progressi. L’ occasione è perfetta per mettere in risalto prodotti tecnologici avanzati e servizi innovativi.


21 Giugno:

Solstizio d’Estate – questa data celebra l’inizio dell’estate ed è il momento ottimale per lanciare promozioni stagionali.

 

Queste sono solo alcune delle ricorrenze presenti a calendario che possono essere sfruttate per strategie di marketing efficaci. Mantenere sempre un approccio creativo e allineare le campagne marketing ai valori del brand da promuovere è fondamentale per massimizzare le conversioni sul proprio shop online.
Elwood fornisce consulenze su misura di marketing strategy e sales performance per migliorare le vendite del tuo e-commerce.
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Bando Bonus Export digitale plus

Elwood Agency, fornitore accreditato del Bonus Export Digitale Plus

Elwood si afferma come fornitore accreditato Invitalia per il bonus dedicato alle soluzioni digitali per l’export.

L’accreditamento di Elwood testimonia l’eccellenza e l’affidabilità delle sue soluzioni, facendolo diventare il partner ideale per le aziende che mirano a espandere la propria presenza sul mercato globale con fiducia e competenza.


Ottieni fino a 10.000€ in contributi a fondo perduto per dare una svolta digitale alla tua impresa: e-commerce, app mobile, software per l’export e tutto ciò che serve per ampliare il tuo business internazionale.
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Contattaci o chiamaci al numero 011657409, ti spiegheremo il bando nel dettaglio e ti aiuteremo a presentare la tua domanda.

Cos’è il bando Bonus Export Digitale Plus

Il “Bando Bonus Export Digitale Plus” è un’iniziativa rivolta alle micro e piccole imprese italiane per promuovere l’export attraverso soluzioni digitali. Il bando mira a sostenere le imprese nell’internazionalizzazione dei loro prodotti e servizi, offrendo contributi per l’adozione di tecnologie e piattaforme digitali. L’obiettivo è facilitare l’espansione dei mercati esteri, migliorando la competitività delle PMI italiane nel panorama globale. Gli interessati possono presentare domanda seguendo le linee guida specificate nel bando, che include criteri di ammissibilità, spese ammissibili, e procedure di erogazione.

 

Requisiti per partecipare

  • Essere un’impresa manifatturiera che rientri nel codice ATECO “C” (tra 10 e 33) o un consorzio in cui rientrino almeno 5 piccole e microimpreseEssere una piccola o microimpresa, con meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro.
  • Aver avviato da almeno un anno la fatturazione di prodotti commerciali
  • Sede legale ed operativa in Italia
  • Essere in regola con gli adempimenti fiscali

Presentare la domanda non ha nessun costo, tolto quello del consulente da cui si vuole essere seguiti.

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Modalità di concessione:

Se si è in possesso dei requisiti sopra elencati, qualora la domanda venisse accettata gli importi della concessione sono:

 

  • 10.000 euro a fronte di spese, al netto IVA, di 12.500, solo per piccole e microimprese.
  • 22.500 euro per reti e consorzi che al netto dell’IVA abbiano sostenuto spese per 25.000 euro.
  • Non sono ammesse concessioni per importi inferiori a quelli descritti.

Interventi ammissibili:

  • Attività di consulenza finalizzate all’adozione di soluzioni digitali per l’internazionalizzazione;
  • Realizzazione di sistemi di e-commerce, siti e/o app mobile;
  • Realizzazione e/o acquisizione di software pensati per l’export;
  • Traduzioni, shooting, video making, web design e content strategy;
  • Spese per la comunicazione in mercati differenti da quello italiano;

Elwood, partner della tua azienda

Nel complesso universo dei bandi, Elwood emerge come alleato fondamentale per la tua impresa

Siamo specializzati nella gestione di ogni aspetto della candidatura, dallo sviluppo del progetto alla rendicontazione finale, ed offriamo un servizio completo che copre tutte le necessità burocratiche e di comunicazione. Non si tratta solo di redigere documenti: il nostro team vi assiste nella stesura di preventivi dettagliati, nella gestione documentale e nel superamento degli ostacoli burocratici, semplificando il percorso verso il successo.

 
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Intelligenza artificiale tutti i meme con Gerry Scotti

Intelligenza artificiale: il caso Gerry Scotti

Ve ne sarete accorti scrollando fra Instagram e Tik Tok: su internet esiste una quantità impressionante di contenuti prodotti utilizzando la voce e le sembianze di Gerry Scotti.

Si tratta per lo più di immagini, video o file audio realizzati utilizzando l’Intelligenza Artificiale (e il deepfake): il risultato non è sempre di altissima qualità, anzi il più delle volte salta subito all’occhio (e all’orecchio) che non stiamo assistendo a un prodotto originale.

Eppure, questa mole di meme ha avuto un effetto inaspettato…

 

 

Perché Gerry Scotti?

Non è facile capire perché i creator più giovani (i contenuti GerryScottici circolano velocissimi fra gli esponenti della GenZ) abbiano scelto proprio il notissimo presentatore Mediaset.

 

Forse è per la sua aria da “zio”, forse è per la sua personalità leggera e divertente, forse è per il suo passato da disc jokey: forse, infine, è per la sua accoglienza divertita all’intero fenomeno.

 

Pare, infatti, che Gerry Scotti abbia preso la questione con grande autoironia, affascinato e quasi lusingato da tanta attenzione: nei suoi programmi ha, spesso, citato meme ricorrenti, arrivando addirittura a riprodurli live (cantando, per esempio, “What is Love?” di Haddaway). 

 

 

Lo spirito moderno e l’occhio attento ai trend del momento hanno, insomma, decretato un incredibile successo per una personalità del piccolo schermo che, certo, non aveva bisogno di ritrovare la sua popolarità, ma che così si assicura un posto nel cuore dei giovanissimi, noti per non essere troppo affezionati al mezzo televisivo. 

 

 
Intelligenza artificiale: il caso Gerry Scotti

Dal meme al prodotto commerciale

• Ma quale effetto reale ha avuto questo inarrestabile trend?

Ha trasformato un meme in un progetto commerciale vero e proprio!

 

Gerry Scotti ha, infatti, deciso di riappropriarsi della sua immagine e della sua voce, utilizzando la IA per produrre e lanciare sul mercato un disco di canzoni natalizie, chiamato Gerry Christmas. L’album contiene i grandi classici delle festività, ricantati dall’Intelligenza Artificiale nei panni dell’amatissimo presentatore: si va da All I Want for Christmas is You a Last Christmas, passando per le tradizionalissime Jingle Bells, Santa Claus is Coming to Town e Feliz Navidad.

 

Cosa ha dovuto fare in concreto Gerry?

Leggere testi in tre lingue – italiano, inglese e spagnolo – per permettere al sistema di imparare al meglio la sua pronuncia e rendere il tutto molto più credibile!

 

 

Un approccio da imitare?

Sappiamo che alcuni potrebbero storcere il naso a pensare a questo tipo di progetto, ma l’idea di Gerry Scotti potrebbe essere vincente.


L’approccio aperto alle novità, la curiosità per le nuove tecnologie e l’impiego intelligente delle stesse potrebbe essere l’atteggiamento giusto per non farsi “cancellare” dal mondo che avanza e cambia.


Forse dovremmo essere tutti un po’ più come Gerry…

Instagram Threads: cosa cambia da Twitter/X?

Instagram Threads: cosa cambia da Twitter/X?

Threads, il nuovo social Meta collegato al veterano Instagram, è stato finalmente lanciato in Europa: dal 14 dicembre 2023, è possibile accedere alla nuova piattaforma per scoprirne funzionamento e segreti.

 

L’accoglienza per l’ultimo progetto di Mark Zuckerberg è stata, potremmo dire, tiepida.

Se gli user più giovani sembrano interessati a modalità di scambio e comunicazione differenti dal solito, i più esperti fra gli iscritti non hanno potuto fare a meno di notare una certa somiglianza fra Threads e X (che per alcuni non smetterà mai di chiamarsi Twitter).  

 

Anzi, lo scontro generazionale è diventato subito un meme: protagonista è lo stupore con cui gli utenti storici di X hanno accolto l’entusiasmo della Gen Z, che sembra proprio non sapere che i due social si assomigliano più di un po’.  

 

Threads e X: cosa li rende uguali

A rendere uguali Threads e X sono alcune caratteristiche relative alla navigazione e alle interazioni.

Entrambi, infatti, consentono di:

 

• Pubblicare testi, foto e video

• Creare catene di post (o thread) per approfondire un argomento

• Navigare fra contenuti suddivisi in liste (es. Per Te e Seguiti)

• Mettere mi piace ai post degli altri

• Rendere i post degli altri Preferiti

• Commentare 

• Bloccare o silenziare alcuni utenti

• Fare segnalazioni in caso di contenuti inadeguati

• Limitare il proprio pubblico (nascondendo, per esempio, i propri post a utenti selezionati)

• Verificare il proprio profilo

 

Nonostante questo, i due social mantengono anche qualche importante differenza.

 
Instagram Threads: le differenze con twitter

Chi ha utilizzato entrambe le piattaforme ha sicuramente notato, pur ammettendo la somiglianza straordinaria fra i due progetti, alcuni punti di distacco

Threads e X: cosa li rende diversi

• Threads ha un processo di registrazione quasi immediato, che permette di passare da Instagram e completare l’iscrizione in pochi secondi. L’immediatezza è sicuramente un plus e un punto di forza che X ha tentato invano di ottenere per tanti anni. 

• L’ultimo nato in casa Meta, poi, permette – come primissima decisione – di seguire e farsi seguire dagli stessi account che conosciamo già su Instagram: ciò consente di ricreare immediatamente una rete di scambio sicura e conosciuta.

• Proprio questo punto, però, convince poco gli appassionati di X: Twitter è diventato per molti un luogo sicuro in cui poter scrivere le proprie opinioni (anche le più taglienti) protetti da un certo grado di segretezza. Bastava non mettere il proprio nome!

Threads fa saltare questo meccanismo, proponendo un approccio “local” piuttosto che “global”: non è importante arrivare a tutti, ma solo a chi è più vicino a noi.

• Per questo motivo, possiamo dire che Threads non ha fra i suoi obiettivi la circolazione rapida delle news, grande punto di forza del rivale: a dimostrarlo, anche l’assenza degli hashtag. 

• A mancare dal prodotto Meta sono anche elenchi, feed curati, segnalibri e abbonamenti. Al momento mancano anche precise indicazioni pubblicitarie, ma le disposizioni arriveranno sicuramente nel tempo.

• X, dal canto suo, ha qualche importante limite, perché non consente la pubblicazione di note vocali e lascia meno spazio a testi e video, che invece possono essere più ampi e pesanti sulla piattaforma del competitor (240 caratteri contro 500, 2 minuti e 20 secondi contro 5 minuti). 

 

 

Perché creare Threads?

In molti si sono chiesti come mai Mark Zuckerberg abbia deciso anni fa di imbarcarsi in questa impresa, proponendo un format già conosciuto.

Il CEO di Meta ha voluto in più occasioni spiegare il suo punto di vista, sostenendo di aver creato Threads con l’intento di dare ai propri utenti uno spazio in cui fosse possibile avere un dialogo più positivo: il colpo di grazia, quindi, per X, entrato in più di una polemica dopo l’acquisizione di Elon Musk, noto per avere posizioni particolari e per modificare frequentemente il suo social.

Potenzialmente, la mossa di Zuck potrebbe essere vincente: parliamo, infatti, di un bacino di miliardi di utenti che dagli altri progetti Meta potrebbero spostarsi sull’ultimo nato.
I numeri sembrano, però, fermare l’entusiasmo: in USA, dopo i primi 100 milioni di iscritti raggiunti nella prima settimana la curva di crescita si è praticamente arrestata.

Sarà lo stesso anche in Europa?

ChatGpt in Italia

News AI: ChatGPT ora può navigare su internet

Come abbiamo visto in alcuni dei nostri articoli precedenti, l’intelligenza artificiale ChatGPT è riuscita a distinguersi nel corso dei mesi per prestazioni e funzionalità.

La creatura di OpenAI risultava, però, limitata dal fatto di poter accedere a un database di informazioni fermo al 2021. Il risultato?
Risposte parziali, poco aggiornate e – in alcuni casi – poco soddisfacenti.

Pare, però, che le cose siano finalmente cambiate…

L’accesso alla rete cambia tutto…

A dare una spinta significativa alla AI sarebbe la capacità appena acquisita di navigare su internet.

L’accesso sarebbe possibile grazie alla funzione “Naviga con Bing”, un plug-in per browser che lascerebbe anche a ChatGPT la possibilità di consultare la rete tramite l’API di Microsoft. 

La rimozione del limite al 2021 renderebbe l’intelligenza di OpenAI più pertinente e aggiornata, sicuramente in grado di tenere testa al nemico numero uno: Bard!
Le nuove funzionalità cambiano, però, anche l’aspetto delle risposte del bot che – da ora – potranno includere link diretti alle pagine da cui provengono le informazioni proposte.

Una sicurezza in più per chi desidera verificare in modo preciso fonti e correttezza dei dati!

chatgpt

ChatGPT ci permette di ottenere assistenza e supporto per tantissime attività, dallo scrivere una mail al pianificare un viaggio.
L’accesso a internet la renderà più efficiente?

…ma non è una funzione di default

La nuova funzione appena integrata è disponibile solo nella versione desktop e per le app iOS e Android: per provarla è, però, necessario essere abbonati ai pacchetti ChatGPT Plus o ChatGPT Enterprise.

Inoltre, “Naviga con Bing” non è un’opzione messa direttamente a disposizione degli utenti: per attivarla, è necessario effettuare il login, accedere al Profilo e – nelle impostazioni – cercare le Nuove Funzioni. 
Qui è presente un pulsante da attivare per mettere subito la AI in comunicazione con la rete.

Un po’ macchinoso per ora, ma i vertici di OpenAI promettono che presto le novità saranno alla portata di tutti!

#booktok

Guida ai trend: #Booktok

Fra le critiche che più spesso si muovono ai social c’è sicuramente l’aver contribuito alla progressiva perdita di interesse verso contenuti complessi, che richiedono tempo e attenzione: come, per esempio, la lettura dei libri.
Mezzi di comunicazione rapidi, caratterizzati da testi brevi, fotografie e video lampo che vanno dai 15 ai 30 secondi, hanno modificato il nostro modo di approcciarci ai media, promuovendo scambi continui di micro-informazioni per cui mostriamo un interesse a volte davvero limitato (ne abbiamo parlato anche su Instagram, introducendo il concetto di Infinite Scrolling).

Eppure, da qualche anno, proprio i social hanno permesso a un hashtag interessante e in contro tendenza di emergere e diventare virale, anzi viralissimo: #Booktok.

Booktok alle origini

A creare l’hashtag nel 2020 è stata in origine Ayman Chaudhary, una tiktoker americana rimasta particolarmente colpita dalla lettura de “La canzone di Achille”, romanzo di Madeline Miller pubblicato nel lontano – si fa per dire – 2012.

Al termine della lettura, in piena quarantena, la ragazza si è rivolta a Tik Tok, pubblicando una mini recensione da soli 7 secondi: un video sentito e personale, che in pochissimo tempo ha cominciato a raccogliere un numero impressionante di visualizzazioni.

L’effetto social si è presto tradotto in un caso editoriale, portando il romanzo non recentissimo a vendere fino a 10mila copie la settimana.
Tutt’ora, le opere della Miller restano stabilmente nelle classifiche di tutto il mondo.

#Booktok: La canzone di Achille

Il testo che ha originato il trend #Booktok:
La Canzone di Achille di Madeline Miller

Da un video a un trend

Come spesso succede nel caso di contenuti virali e di successo, si è passati in pochi giorni – o forse ore – da un unico video a un vero e proprio trend, che raccoglie sotto #Booktok tutti gli appassionati vecchi e nuovi di lettura (per l’80% sotto ai 35 anni).

Con recensioni di pochi secondi ci si scambia opinioni e consigli, si rilanciano opere pubblicate in passato, si rileggono i classici e si scoprono nuovi autori di talento.
Non solo!
Si fa mostra delle proprie collezioni, si danno direttive su come sistemare nel modo più giusto e intuitivo i propri volumi, si fanno tour di case, biblioteche e librerie, si scoprono case editrici, si ripercorrono e si interpretano le scene più importanti dei titoli scelti.

I numeri di questo movimento sono colossali: #Booktok ha raccolto oltre 93 miliardi di visualizzazioni nel mondo e #booktokitalia ha ottenuto oltre 1 miliardo di click nel nostro paese.

Gli effetti positivi

A questo punto è facile intuire come un trend possa aver ridato slancio al settore dell’editoria, creando veri e propri casi, lanciando best sellers inattesi e obbligando le grandi catene a tenere sempre d’occhio i social per non perdere l’onda.
Pensate alla Feltrinelli o a Mondadori nel nostro paese: entrando nei punti vendita è facilissimo vedere i corner #Booktok, nei quali vengono raccolti e classificati i titoli più popolari del momento!

Possiamo allora parlare di un circolo virtuoso, che da un video di 7 secondi ha riavvicinato moltissimi utenti – soprattutto giovanissimi – alla lettura e ha permesso ai social di mostrare il loro lato migliore!

strategia social

Strategia social: come pubblicare post efficaci

Come abbiamo visto in due dei nostri articoli precedenti, la presenza sui social network oggi è davvero fondamentale per un’azienda, ma attirare utenti distratti dalla mole di contenuti disponibili online potrebbe rivelarsi più complicato del previsto.

Se è necessario realizzare e seguire un calendario editoriale per invitare interazioni frequenti, la strategia social di ogni profilo non può non includere anche il perfezionamento di post che siano non solo belli da vedere, ma anche interessanti da leggere.

Insomma, non basta postare: bisogna postare bene!

5 consigli per post efficaci

Per creare contenuti divertenti e funzionali è, quindi, fondamentale:

  • Conoscere pubblico e competitor
    Prima di potersi posizionare correttamente, è fondamentale “misurare” il mercato e comprendere la nicchia a cui l’azienda si rivolge.
    Cosa stanno facendo gli altri? Come lo stanno facendo? Quali bisogni dei follower non sono stati ancora soddisfatti? In cosa il brand può distinguersi portando valore?
    Sono tutte domande a cui è necessario rispondere prima di poter mettere a punto contenuti mirati.
  • Scegliere il proprio linguaggio
    Ogni brand ha la sua identità, il suo stile… il suo tone of voice!
    Comunicare scegliendo un linguaggio su misura significa dare ai propri utenti un’idea precisa di marchio, prodotti e servizi. Significa, cioè, essere diretti, trasparenti e – soprattutto – unici.
  • Parlare in modo chiaro
    Cioè alternare post brevi e post più lunghi, scegliendo una forma accessibile e facile da leggere. È fondamentale suddividere il testo in modo che sia immediato, gestendo al meglio i paragrafi, le maiuscole, eventuali ripetizioni e l’inserimento di emoticon simpatiche. Menzioni e hashtag vanno al fondo, per evitare fraintendimenti e disordine.
  • Adattare i contenuti ai canali utilizzati
    Siti istituzionali, blog, brochure, volantini, video di presentazione… ogni contenuto realizzato nella storia del marchio può essere rivisto e modificato per adattarsi a tutti i nuovi canali, social compresi. Riciclare ci assicura – contemporaneamente – di sfruttare dettagli interessanti e di risparmiare un po’ di tempo quando desideriamo pubblicare post informativi.
  • Analizzare i risultati
    Tenere sempre d’occhio le performance dei post significa valutare immediatamente quali contenuti abbiano ottenuto maggior successo e perché.
    Raccogliere e analizzare i dati permette di identificare gli argomenti più apprezzati, le immagini più condivise e i testi con più interazioni: tutti elementi centrali per il perfezionamento del proprio stile e per la pianificazione di post sempre più funzionali.
Strategia social Meta

Mark Zuckerberg è l’esempio perfetto di una strategia social precisa, chiara e costante: non salta mai un aggiornamento!

Perché rivolgersi a una digital agency?

Mettere a punto una strategia social efficace richiede molto impegno, una presenza costante su tutti i canali e un’analisi precisa e frequente di contesto, pubblico e brand.
A tutto questo si aggiunge la necessità di realizzare concretamente, e poi pubblicare, grafiche e copy originali.

Rivolgersi a una digital agency significa poter far riferimento a degli esperti della comunicazione, che si occupano con professionalità ed esperienza di valutare competitor, realizzare contenuti personalizzati e monitorare ogni step, consigliando nuove strade e soluzioni alternative.

Vuoi mettere a punto una strategia ad hoc?
Vuoi comprendere meglio come funzionano i social network?
Contattaci per tutte le informazioni!

Il nuovo logo di Twitter: X

Dall’uccellino alla X: Elon Musk rivoluziona Twitter

Se siete utenti affezionati di Twitter vi sarete sicuramente accorti di qualche piccola – ma significativa – trasformazione.
Fra domenica 23 e lunedì 24 luglio, infatti, la piattaforma ha detto definitivamente addio al suo iconico uccellino, per accogliere un nuovo logo a dir poco interessante: una grande X.

L’idea è stata presentata direttamente dal nuovo CEO del social network, Elon Musk, che ha prima pubblicato il nuovo simbolo, una vera e propria lettera magica in bianco su sfondo nero, e ha poi dato precise indicazioni sull’abbandono progressivo di logo, nome e colori precedenti in favore del lancio di un sito completamente diverso, X.com.

L’irresistibile fascino della lettera X

La X ha sempre esercitato un certo potere su Elon Musk:

  • Era il nome originale del progetto che sarebbe poi diventato PayPal
  • In Tesla c’è un apprezzatissimo modello “X”
  • SpaceX… beh si commenta da solo
  • Il figlio di Musk e della ex compagna Claire “Grimes” Boucher è stato chiamato – con infinite polemiche – X Æ A-12 (che si pronuncia X Ash A 12)
  • Nell’aprile del 2023 anche la sua società ha cambiato nome in “X Corp”

Insomma, questa lettera sembra accompagnare il miliardario fin dai suoi primi successi: possibile che sotto sotto ci sia anche un po’ di scaramanzia?

X Elon Musk

I messaggi di Elon Musk su Twitter/X sono diventati man mano inequivocabili

A cambiare non è solo il logo

Se a cambiare fossero solo nome e logo, i “twitterini” di tutto il mondo sarebbero relativamente preoccupati: la notizia è stata accolta ovunque con una certa dose di ironia e non sono mancati meme immediati.
In fondo, diciamo ancora “Maneskin” pur sapendo da anni che si pronuncia “Moneskin”, può davvero una X turbarci? Basterebbe far finta di niente!

Ma i cambiamenti radicali di Musk e le sue dichiarazioni hanno fatto alzare più di un sopracciglio e ora si attende con una certa apprensione il capitolo successivo.

Il CEO ha, infatti, annunciato che X diventerà “L’APP PER TUTTO”, in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale per consentire agli utenti di:

  • comunicare in ogni modo possibile (audio, video, messaggi),
  • effettuare pagamenti,
  • acquistare da marketplace in tutto il mondo,
  • accedere a servizi di ogni tipo,
  • gestire direttamente operazioni bancarie.

X ci consentirà di condividere e scambiare info in modi che ancora non possiamo immaginare!

Un cambio di linguaggio

Mentre attendiamo la rivoluzione, possiamo già assistere a un radicale cambiamento nel linguaggio: i Tweet diventano X, i Follower diventano Spettatori, mentre tutto ciò che collega X a Twitter viene lentamente smantellato con l’obiettivo di creare un’esperienza completamente nuova.

Nel mezzo dei cambiamenti, gli iscritti storici sembrano ancora piuttosto “freddi”: dopo il gioco delle spunte, il limite giornaliero ai tweet visualizzati e la lotta con Meta Threads, è davvero difficile riuscire a comprendere la visione di Musk.

Sarà un altro successo?
I fan del CEO sono sicuri di si, ma per tutti gli altri è praticamente impossibile intuire cosa stia per succedere…


meta threads

Meta Threads: al via il rivale di Twitter

Da pochissime ore, è finalmente disponibile online il nuovissimo social Meta Threads: l’ultima piattaforma targata Zuckerberg, nata con il preciso obiettivo di mettere in difficoltà il colosso Twitter.

Le premesse sembrano buone: nelle prime ore dal lancio le iscrizioni sono state ben 10 milioni.
Anche se non in Europa…

Cosa sappiamo di Meta Threads

Come abbiamo visto in un nostro articolo precedente, Meta lavorava già da tempo alla creazione di una piattaforma che potremmo definire “testuale”, collegata – pur rimanendone indipendente – al colosso Instagram: Project 92.

Threads, questo il nome scelto poi in via definitiva, conferma una natura in controtendenza: in un mondo in cui Tik Tok e IG “dettano legge” e determinano le regole della comunicazione (con una prevalenza innegabile di forme di interazione “visuali”, con foto e video), la novità Meta cercherà di imporsi come social di messaggistica.

Nello specifico, la piattaforma permette di pubblicare post lunghi fino a 500 caratteri, all’interno dei quali il testo rimarrà l’elemento più importante, ma sarà possibile includere anche link, foto e video della durata massima di 5 minuti. Non solo: gli utenti potranno anche ricondividere direttamente i loro post Threads su IG utilizzando la funzione “Storie” (ma il nuovo social potrà essere collegato facilmente a tutte le piattaforme Meta).

Iscriversi è – poi – facilissimo perché il nuovo social lascia la possibilità di creare un profilo utilizzando esattamente lo stesso user name scelto per Instagram: anche i primi follower verranno “ereditati” da IG, costituendo in automatico un primo zoccolo duro di seguaci fedeli.

L’obiettivo di Meta Threads è piuttosto chiaro: creare, partendo da una base consolidata, una community online di utenti che condividano gusti, opinioni, passioni e interessi. 
Una sorta di mix fra Pinterest e Twitter, che – pur con caratteristiche del tutto innovative – cerca proprio di mettere i bastoni fra le ruote ai suoi principali competitor.

E gli influencer?
Meta Threads non li abbandona: anche se ancora non è del tutto chiaro il ruolo delle promozioni sul nuovo social, la possibilità di collegare le piattaforme senza perdere di vista i propri follower consente ai creators di mantenere un certo grado di tranquillità.
Threads sarà semplicemente uno strumento in più, grazie al quale proporre novità, prodotti, lanci.  

meta threads: il post del CEO

Il primo post pubblicato su Meta Threads dal suo CEO Mark Zuckerberk: “Andiamo, benvenuti su Threads”

Twitter nel mirino

A rischiare il contraccolpo peggiore dopo la presentazione ufficiale di Threads è sicuramente Twitter.

Il social recentemente passato nelle mani di Elon Musk sembra, infatti, nel mezzo di un luuuungo periodo di crisi:

  • prima l’acquisizione quasi per sfida a una cifra folle
  • poi il licenziamento in tronco di gran parte dei responsabili originali della piattaforma
  • poi il tentativo maldestro di riassumere le professionalità perdute
  • poi i continui problemi con i server
  • i down sempre più frequenti per una piattaforma che era diventata famosa (a forza di meme) per la sua stabilità granitica
  • poi le spunte tolte, rimesse, ritolte, rimesse a pagamento, rimesse non a pagamento ma solo per alcuni utenti
  • infine, la novità dell’ultima settimana: il limite di visualizzazione di tweet per utente

La piattaforma dei cinguettii stava già perdendo stabilmente utenti da ormai molti mesi, a favore di social meno blasonati come Mastodon o Hive: quello di Meta potrebbe essere il colpo di grazia.

L’Europa, però, è esclusa (per ora)

Come abbiamo anticipato, Meta Threads sta avendo un successo già enorme… ma solo in USA e nel Regno Unito.

Pare, infatti, che la piattaforma non sia ancora del tutto a norma per quanto riguarda la gestione di dati personali e sensibili: la regolamentazione europea più rigida a riguardo ha, quindi, messo uno stop provvisorio all’arrivo del nuovo social nei paesi membri della UE.

Il problema risiederebbe nella capacità di Threads di leggere e conservare informazioni relative a navigazione, posizione, acquisti, contatti, persino cronologia delle ricerche e dettagli finanziari… troppo per gli organi di controllo competenti in materia.

Questo non significa che il neonato progetto Meta non arriverà mai qui da noi: dovremo solo attendere un adeguamento del sistema!