#booktok

Guida ai trend: #Booktok

Fra le critiche che più spesso si muovono ai social c’è sicuramente l’aver contribuito alla progressiva perdita di interesse verso contenuti complessi, che richiedono tempo e attenzione: come, per esempio, la lettura dei libri.
Mezzi di comunicazione rapidi, caratterizzati da testi brevi, fotografie e video lampo che vanno dai 15 ai 30 secondi, hanno modificato il nostro modo di approcciarci ai media, promuovendo scambi continui di micro-informazioni per cui mostriamo un interesse a volte davvero limitato (ne abbiamo parlato anche su Instagram, introducendo il concetto di Infinite Scrolling).

Eppure, da qualche anno, proprio i social hanno permesso a un hashtag interessante e in contro tendenza di emergere e diventare virale, anzi viralissimo: #Booktok.

Booktok alle origini

A creare l’hashtag nel 2020 è stata in origine Ayman Chaudhary, una tiktoker americana rimasta particolarmente colpita dalla lettura de “La canzone di Achille”, romanzo di Madeline Miller pubblicato nel lontano – si fa per dire – 2012.

Al termine della lettura, in piena quarantena, la ragazza si è rivolta a Tik Tok, pubblicando una mini recensione da soli 7 secondi: un video sentito e personale, che in pochissimo tempo ha cominciato a raccogliere un numero impressionante di visualizzazioni.

L’effetto social si è presto tradotto in un caso editoriale, portando il romanzo non recentissimo a vendere fino a 10mila copie la settimana.
Tutt’ora, le opere della Miller restano stabilmente nelle classifiche di tutto il mondo.

#Booktok: La canzone di Achille

Il testo che ha originato il trend #Booktok:
La Canzone di Achille di Madeline Miller

Da un video a un trend

Come spesso succede nel caso di contenuti virali e di successo, si è passati in pochi giorni – o forse ore – da un unico video a un vero e proprio trend, che raccoglie sotto #Booktok tutti gli appassionati vecchi e nuovi di lettura (per l’80% sotto ai 35 anni).

Con recensioni di pochi secondi ci si scambia opinioni e consigli, si rilanciano opere pubblicate in passato, si rileggono i classici e si scoprono nuovi autori di talento.
Non solo!
Si fa mostra delle proprie collezioni, si danno direttive su come sistemare nel modo più giusto e intuitivo i propri volumi, si fanno tour di case, biblioteche e librerie, si scoprono case editrici, si ripercorrono e si interpretano le scene più importanti dei titoli scelti.

I numeri di questo movimento sono colossali: #Booktok ha raccolto oltre 93 miliardi di visualizzazioni nel mondo e #booktokitalia ha ottenuto oltre 1 miliardo di click nel nostro paese.

Gli effetti positivi

A questo punto è facile intuire come un trend possa aver ridato slancio al settore dell’editoria, creando veri e propri casi, lanciando best sellers inattesi e obbligando le grandi catene a tenere sempre d’occhio i social per non perdere l’onda.
Pensate alla Feltrinelli o a Mondadori nel nostro paese: entrando nei punti vendita è facilissimo vedere i corner #Booktok, nei quali vengono raccolti e classificati i titoli più popolari del momento!

Possiamo allora parlare di un circolo virtuoso, che da un video di 7 secondi ha riavvicinato moltissimi utenti – soprattutto giovanissimi – alla lettura e ha permesso ai social di mostrare il loro lato migliore!